Lettera del Dirigente

A tutti gli studenti

Alle Famiglie

A tutta la comunità scolastica

 

Lettera del Dirigente

Carissimi,

accade a volte di sentirsi impotenti rispetto a fatti contingenti o a momenti come questi. L’unica reazione è lo spaesamento, l’incertezza, la precarietà. Ecco: è proprio per questo che volevo, nell’immediato, condividere con voi alcune riflessioni, meno di “testa” e più di “pancia”.

L’unica certezza che abbiamo è quella di appartenere ed essere COMUNITA’, e cioè quell’insieme di persone distinte in ogni singolarità, ma accomunate da un vivere in un territorio che ci caratterizza e ci connota. Una COMUNITA’ fatta di legami, tradizioni, quotidianità e gesti che travalicano ogni forma di “sentire” e di “agire”. Una COMUNITA’ fatta da situazioni che si riconoscono, luoghi che si percorrono e mani che si incontrano.

Ecco chi, meglio di me, può ricordarvi queste cose?

Faccio forza della mia esperienza personale per dirvi che ognuno di noi può farcela solo con l’aiuto dell’altro, solo camminando  sempre accanto all’altro senza pregiudizio alcuno, né tantomeno cercare nell’altro il “diverso” da tenere distante. Dobbiamo invece tenere lontana la paura, le notizie approssimative e menzognere che circolano in questi giorni.

Ora, vi starete chiedendo cosa succederà la prossima settimana ebbene: non lo sappiamo neanche noi.

Il Decreto approvato ieri sera ci dice con chiarezza che sono sospese tutte le gite, le uscite didattiche e i viaggi di istruzione fino al 15 di Marzo; che per il rientro a scuola dopo i 5 giorni occorrerà il certificato medico, in deroga a quanto stabilito qualche settimana fa dalla Regione Veneto.

Ecco, questo è tutto quello che sappiamo di certo a oggi.

L’ultima cosa che vorrei elargire a ognuno di voi, è la ri-conquista di quei momenti vissuti troppo di corsa, è l’entusiasmo di guardarci intorno e vivere questo “eterno presente”, è rintracciare quell’entusiasmo che la frenesia ci ha portato via.

Vi chiedo resilienza e vi chiedo di mostrare e dare amore e rassicurazione ai vostri figli: questo, come affermava l’antropologo A.M. Cirese, significa stare con “la testa nel mondo e il cuore nel borgo”!

La vostra Dirigente

Dott.ssa Rita Morsani

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